Samim ha portato nella nostra famiglia molte più cose di quante ne abbia ricevute. Lui è educazione, gratitudine e rassegnazione. Lui ci ha raccontato del suo lungo viaggio, faticoso e senza meta, col quale era convinto di poter cambiare la sua vita e quella della sua famiglia. Lui è il fratello maggiore, tra i suoi fratelli, quindi a lui spettava l’onere e il rischio per poterli aiutare. Lui ha lottato e, solo con giornate fatte di espedienti, è arrivato fino a qui. Lui era disposto a tutto, anche al peggio, e quando DOPO DUE ANNI ha potuto telefonare alla sua mamma, lei non credeva che potesse ancora esser vivo.Noi, in particolar modo i nostri nipoti, abbiamo imparato che non si deve aver paura di chi è “diverso” (di chi parla, mangia o prega in un altro modo). Gli abbiamo insegnato a giocare a briscola, ad usare il cellulare. Abbiamo giocato a palla e siamo andati in sala giochi assieme, esattamente come chiunque altro che magari si conosce da sempre. Per i nostri nipoti è stato semplice ..... NATURALE. I BAMBINI NON SI SPAVENTANO DI CIO’ CHE PER ALTRI E’ CONSIDERATO “DIVERSO”, OCCORRE SOLO EDUCARLI! Noi abbiamo accorciato le “distanze” e imparato ad essere migliori.