I ragionieri del Barozzi si dedicano all'integrazione
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Giovedì 9 maggio alle ore 8, presso la biblioteca dell’Istituto Barozzi di Modena, ha avuto luogo una cerimonia conclusiva per sensibilizzare e fare conoscere alla comunità e ai barozzini il progetto WelcHome, realizzato dal Comune di Modena con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e in collaborazione con le associazioni locali, tra cui il CSI Modena soggetto capofila. WelcHome, progetto nato nell’estate del 2016, è un’iniziativa che il comune, fin dalla sua nascita, ha cercato di portare alla sensibilità e all’interesse di tutta la cittadinanza. Si tratta di un progetto di accoglienza di MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati) e di minori richiedenti asilo nel territorio modenese. È anche un’occasione per i ragazzi che cercano una condizione di vita migliore e che fuggono da guerre e da situazioni difficili per poter recuperare una dimensione di affettività familiare che favorisca l’apprendimento della lingua italiana e per il completamento degli studi. Inoltre questa iniziativa ha il compito di offrire ai cittadini un modello di integrazione sociale del tutto nuovo accogliendo i ragazzi minorenni stranieri nelle proprie case. A fare gli onori di casa è stata la Dirigente Scolastica dell’ITES Barozzi, Lorella Marchesini, che oltre ad aver ringraziato gli organizzatori per la bella iniziativa alla quale alcuni studenti si sono visti prendere parte, ha sottolineato che: “La solidarietà è uno degli ideali sostenuti dalla nostra scuola in cui ci troviamo a lavorare e vivere insieme”. La Marchesini ha poi passato la parola al dottor Paolo Cavicchioli, il presidente della Cassa di Risparmio di Modena, che ha sottolineato l’importanza delle famiglie come istituzione, così da permettere al pubblico di cogliere la vera essenza di WelcHome; infatti ha affermato: “Gli operatori più importanti della società di oggi sono le famiglie”. Raffaele, uno dei genitori che ha ospitato un ragazzo straniero, nonché il presentatore dell’evento, ha posto un interrogativo ai ragazzi presenti: “Perché si viene a scuola?” così da far capire loro l’importanza dell’istruzione in questi tempi. Il testimone è passato alla referente del Barozzi del progetto, la professoressa Rosalba Drusiani, docente di lettere e storia presso l’istituto, che ha evidenziato particolarmente come i ragazzi hanno avuto l’occasione di prendere parte attiva nel progetto e come hanno avuto modo di arricchire il loro bagaglio culturale e la loro vita quotidiana, come, del resto, poter conoscere una diversa cultura, religione ma soprattutto un modo totalmente differente di pensare. A prendere la palla al balzo è stata poi la dottoressa Rita Bondioli, la responsabile dell’Ufficio gestione servizi per l’integrazione del Comune di Modena, che ha illustrato la parte organizzativa del progetto in cui per partecipare occorre superare 2 fasi distinte in cui dopo essere passati alla valutazione da parte di una psicologa e di un’assistente sociale delle possibilità offerte dalla famiglia si può giungere dunque, alla vera e propria convivenza con la famiglia ospitante. Gli studenti, in seguito alle parole della Bondioli, si sono dedicati all’ascolto delle parole toccanti della testimonianza di Ashan, un ragazzo di origine pakistana che, dopo essere partito all’età di 14 anni con in tasca la misera somma di 110 dollari, è arrivato tramite un viaggio difficile, pauroso e travagliato a Modena, dopo essere passato per la Grecia e per altre mille località pericolose. Ashan, in seguito ad avere passato un anno e mezzo in comunità ha avuto la fortuna di partecipare a WelcHome, dove ha potuto dedicarsi agli studi ma soprattutto ad avere una famiglia vera e propria. Inoltre ha anche illustrato ai barozziani la differenza abissale tra l’iniziativa e la comunità: mentre nella seconda i ragazzi ospiti possono restare fino al compimento della maggiore età, all’interno della famiglia ospitante si può rimanere e completare l’intero percorso di studio e avviarsi nel grande e ostico mondo del lavoro. “Con WelcHome le famiglie ricevono una ricchezza in più: l’aver conosciuto delle persone fantastiche” sono state queste le parole di uno dei genitori presenti all’evento. L’iniziativa si è conclusa alle ore 10 dove tutti i ragazzi partecipanti sono tornati alle loro lezioni con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica e irripetibile. Nell’istituto resterà allestita l’esposizione fotografiche che ritrae le esperienze di alcune delle 22 famiglie modenesi partecipanti, dei ragazzi accolti, insieme alle numerose citazioni delle esperienze WelcHome. LUCA CAVICCHI